Sud Tirolo o Alto Adige? Nuove scintille intorno al Brennero.
A Dicembre si sono generati attriti tra il governo italiano e l’appena insediato esecutivo austriaco guidato dal giovanissimo leader democristiano Sebastian Kurz, in quanto questi, in virtù del programma di governo siglato dal suo partito con i nazionalisti dell’FPÖ, ha proposto la concessione del passaporto austriaco agli abitanti dell’Alto Adige, provincia germanofona annessa all’Italia a seguito del primo conflitto mondiale chiamata dalle popolazioni locali Sud Tirolo, suscitando reazioni irate da parte del nostro esecutivo, in quanto tale progetto sembra proprio mirato ad incrementare i sentimenti nazionalistici nella provincia autonoma, già di per sé cospicui e che in passato si sono palesati anche attraverso la lotta armata, temendo una deriva analoga a quella di altre regioni europee.
Il disegno di Kurz ha una natura chiaramente demagogica, volta ad assecondare i sentimenti nazionalistici dell’elettorato della nuova coalizione governativa di destra, al di là della sua concreta applicazione che richiederebbe quanto meno l’assenso del governo italiano tramite un accordo bilaterale.
Il dato significativo è che una dichiarazione del genere sia stata fatta con piena naturalezza e leggerezza, sintomo dei tempi che sta vivendo l’Europa, attraversata da un’ondata rinnovata di sciovinismo affiancato da una pesante xenofobia, la quale è progredita a causa del crescente stato di precarietà in cui vivono i ceti medi e bassi a seguito della recente crisi economica globale, favorita anche dal forte senso di insicurezza generato dalle recenti migrazioni verso l’Unione Europea.
L’ascesa dei movimenti di estrema destra è stata parallela al declino dei partiti di centro-sinistra di tradizione socialista, penalizzati dal fatto di aver spesso e volentieri assecondato le politiche di austerità, mentre molte forze di centro-destra, come i democristiani austriaci di Kurz, hanno ritenuto necessario scendere a compromessi con gli estremisti onde non subire un tracollo analogo di consensi; ma va detto anche che la scelta del giovane cancelliere è stata condizionata dalle caratteristiche peculiari del sistema politico austriaco, che a lungo è stato ingessato in una quasi perenne grossa coalizione tra socialdemocratici e cristianodemocratici, creando terreno fertile per l’ascesa dei nazionalisti, legittimati come unica forza antisistema.