Il virus ha fatto il suo lavoro: ha cercato i suoi spazi, si è moltiplicato e ha seguito un suo percorso vitale così come hanno fatto i suoi predecessori nei secoli precedenti. Come i suoi antenati è passato da una entità vivente all’altra e, a differenza dei suoi antenati, grazie ai mezzi di comunicazione della globalizzazione, ha conquistato il pianeta Gaia in tempi rapidissimi.
Abbiamo seguito dall’”osservatorio” di Clio lo sviluppo di questa pandemia sin dall’inizio utilizzando un metodo comparativo con il quale abbiamo letto il presente utilizzando l’esperienza del passato. Peste, colera, virus influenzali, poliomielite, morbillo e altri virus similari hanno cercato da sempre di replicarsi e di sopravvivere nel corpo umano, ingaggiando un aspro combattimento con il loro ospite. Tentando di colonizzarlo, replicandosi in modo esponenziale con conseguenze spesso mortali. Esemplificativa di questa battaglia è l’immagine medievale dello scheletro con una falce in mano (il virus) che cavalca un ronzino e che miete le vite gli umani in modo indistinto.
La lettura del passato ci ha mostrato come il conflitto con il Coronavirus si è combattuto, nel momento più acuto, attivando l’apparato difensivo sperimentato dai medici nei secoli passati: quarantene; blocchi della circolazione degli uomini; isolamento dei centri abitati; sospensione delle attività commerciali; arresto della produzione e della circolazione delle merci. Solo l’introduzione dei vaccini ha cambiato radicalmente il modo di condurre la battaglia contro i virus, permettendo di eradicare malattie come il vaiolo o la poliomielite. Ma i tempi sono lunghi e la validazione di un antidoto richiede attese temporali e investimenti economici di rilievo lasciando ai virus uno spazio vitale di notevole spessore. Un dato evidente è che, sino al momento della utilizzazione del vaccino, il modello della gestione dell’epidemia non segna rilevanti modifiche rispetto alla realtà del passato.
Il nostro obiettivo è quello di guardare al passato ma con lo sguardo fermamente rivolto al presente. Il Coronavirus ha avuto sulla nostra società un impatto analogo a quello di un disastro epocale, di un vero e proprio diluvio universale. Ci siamo rifugiati dentro le nostre arche in attesa che giungesse un segnale positivo, una colomba con un ramoscello nel becco. Dopo il diluvio tutto è cambiato: cosa, perché, come, verso dove andiamo? Sono le molteplici domande che ci siamo posti e alle quali tentiamo di dare una risposta con il nostro supplemento che abbiamo voluto titolare non a caso “Dopo il diluvio”. Il nostro percorso è stato disegnato in modo da cercare di riflettere sui possibili futuri scenari.
Il percorso inizia guardando nel cassetto dedicato a “pillole di filosofia”. Interventi articolati con i quali si apre ad una variegata e approfondita analisi del rapporto tra pandemia, società ed individuo con tutte le implicazioni che questo comporta.
Apriamo quindi il secondo cassetto, nel quale sono conservate delle riflessioni che collegano il passato con il presente. Magistrale la lettura della De Benedictis che permette l’apertura di una finestra sul passato analizzando, fra l’altro, il comportamento della folla, perfetta chiave interpretativa della realtà odierna. Di particolare impatto anche la rappresentazione della immagine della morte conservata nei musei con modelli iperrealistici della dissoluzione del corpo umano che troviamo nell’intervento di Graditi. Una immagine della morte che si collega con l’analisi fatta da Lucia Craxi sulla realtà rappresentata dal difficile rapporto tra gli anziani e il Covid-19.
Il terzo cassetto, infine, si sofferma ad analizzare uno dei punti più delicati quello relativo al credito, al motore principale della ripresa. Cercheremo di capire l’importanza che ha il credito per riattivare i percorsi produttivi e il ruolo fondamentale dell’Europa in questo contesto.
Non voglio anticipare altro, vi auguro una buona lettura.
Ninni Giuffrida
Una lettura del passato con l’intermediazione del pensiero filosofico
Dalle consapevolezze del passato alle ferite del presente
Il ruolo del credito in una prospettiva di rinascita sociale
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