Questi due anni di lavoro in Sicilia hanno consentito di ottenere alcuni risultati storici per l’isola, ponendo le basi per una complessiva riorganizzazione del sistema dei rifiuti e del settore idrico per pianificare l’aumento delle energie rinnovabili.
Abbiamo voluto iniziare un rapporto di collaborazione con il magazine on line L’identità di Clio per illustrare e chiarire i molteplici aspetti del lavoro svolto e proseguire il percorso di crescita avviato con il sostegno di tutti i siciliani che credono nella possibilità di un reale cambiamento.
Alberto Pierobon
Chiudendo, di fatto, l’umanità in casa, la quarantena ha dato la possibilità di misurare il peso delle attività dell’uomo e delle conseguenze sul pianeta Terra. L’11 marzo 2020 un Dpcm (acronimo per Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) ha spento tutti gli interruttori: industrie, mercati, esercizi commerciali, servizi di ristorazione chiusi. E gli umani confinati nelle proprie “tane”, con il divieto di uscire senza uno specifico motivo. Improvvisamente si è creato il silenzio, si sono delineati i contorni di territorio che viveva a prescindere dall’uomo. Le creature che popolano la terra e il mare hanno ripreso, per quello che è stato loro possibile, gli spazi rimasti improvvisamente vuoti
Un polpo, dei cefali e delle meduse hanno conquistato i canali di Venezia, a Cagliari i delfini hanno danzato nel porto inseguendo un branco di pesci, a Milano le lepri si sono riprese degli spazi verdi dei parchi, a Torino anatre con gli anatroccoli a seguito hanno esplorato il territorio in cerca di nuovi specchi d’acqua.
Una notizia colpisce di più: i sismologi hanno rilevato che, a partire dal 22 marzo, il “rumore antropico-ambientale” è diminuito in modo rilevante e, improvvisamente, hanno potuto ascoltare con i loro strumenti la voce della terra il “cosiddetto rumore sismico ambientale”. Il respiro della Terra è scomparso, ovviamente, dai sismografi con la riapertura del 18 maggio: quando gli uomini sono usciti dalle loro “tane” e si sono riappropriati del territorio, riaprendo le fabbriche e riprendendo tutte le attività. Questi frammenti di notizie ci mostrano plasticamente quanto sia difficile il rapporto tra l’uomo e l’ambiente e come il coronavirus abbia inciso in modo rilevante nell’evidenziare i condizionamenti che l’attività umana provoca nell’alterare l’equilibrio ecologico del pianeta.
In questi mesi, la redazione dell’identità di Clio ha seguito con attenzione l’impatto sulla struttura Italia. Con il virus e ci siamo resi conto della necessità di dedicare più spazio all’esplorazione di fatti, di avvenimenti e di temi che segnano il nostro quotidiano. Il supplemento “I cassetti di Clio” nasce proprio per dare i necessari spazi a degli approfondimenti che ne permettano una migliore lettura.
Sui problemi dell’ecologia che il coronavirus ha tragicamente evidenziato abbiamo coinvolto l’Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon per cercare di leggere meglio il difficile equilibrio che deve per necessità ricrearsi (con nuovi presupposti) tra le attività antropiche e il mondo che ci circonda.
Scorriamo insieme questo percorso articolato che ci apre alcune finestre sui problemi provocati dal consumo dell’acqua, dall’uso della plastica e del suo riciclaggio, del piano per la gestione dei rifiuti, del rapporto tra la tutela dell’ambiente e lo sviluppo.
Ninni Giuffrida
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