I primi anni di Paolo Borsellino Paolo Borsellino nasce a Palermo il 19 gennaio del 1940 e, sempre nel capoluogo siciliano, muore per mano di “cosa nostra” il 19 luglio del 1992. Cresce per le strade della Kalsa, quartiere nel […]
I primi anni di Paolo Borsellino Paolo Borsellino nasce a Palermo il 19 gennaio del 1940 e, sempre nel capoluogo siciliano, muore per mano di “cosa nostra” il 19 luglio del 1992. Cresce per le strade della Kalsa, quartiere nel […]
Esecutore materiale della strage di Capaci e mandante dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, Giovanni Brusca è da poco tornato in libertà dopo 25 anni di carcere
La strage di Capaci fu uno degli attentati di mafia più feroci che l’Italia ebbe mai visto, fino a quel momento.
Il 23 maggio del 1992 il magistrato palermitano Giovanni Falcone, mentre era a bordo di una Fiat Croma blindata, rimase vittima di un attentato di stampo mafioso che vide il coinvolgimento diretto di Giovanni Brusca.
Giovanni Falcone, morto nella strage del 23 maggio 1992, ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia. Il cosiddetto “metodo Falcone” è tuttora adottato a livello internazionale per combattere la criminalità organizzata. Falcone è stato tra i primi a identificare in cosa nostra un’organizzazione parallela allo Stato, unitaria e verticistica.
Il pluriomicida Giovanni Brusca, responsabile della strage di Capaci, dovrebbe essere rilasciato nel 2022, ma la scarcerazione potrebbe avvenire già il prossimo anno.
Scegliendo di “pentirsi”, il responsabile dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, nonché esecutore materiale della strage di Capaci, ha ottenuto gli sconti di pena previsti dalla legge, cui si potrebbero sommare ulteriori riduzioni (garantite sempre dal sistema giudiziario) che potrebbero riportarlo in libertà già nel 2021.
Paolo Borsellino oggi rappresenta un punto di riferimento nella lotta alla mafia. Dall’istituzione del pool antimafia, dalla collaborazione con il collega ed amico Giovanni Falcone, con cui ha istruito il maxiprocesso, fino alla tragica strage di via D’Amelio, Borsellino ha lottato duramente per i propri ideali. Principi che ancora oggi hanno ispirato la sorella Rita e i figli che si sono impegnati politicamente e nella lotta alla criminalità.
Per comprendere a fondo Cosa Nostra e le vicende criminali che nel corso dei decenni l’hanno riguardata occorre preliminarmente conoscerne l’apparato strutturale, le regole e le principali attività. Fino a qualche decennio fa le notizie erano frammentarie e parziali, il che finiva con il non rendere efficace l’azione repressiva dello Stato.
Le ombre sulle trattative Stato-Mafia nelle stragi di Capaci e via D’amelio.
Dalle dichiarazioni di Di Carlo emerge con tutta evidenza quella convergenza di interessi tra mafia, politica, finanza e servizi segreti, che potrebbe avere determinato le stragi di Capaci e via D’Amelio.
Io credo che per capire i grandi crimini impuniti del passato, ma anche del recente presente, occorra partire dalla considerazione che le varie realtà criminali non possono essere viste come fenomeni separati ed indipendenti le une dalle altre, ma costituiscono le tessere, ben connesse tra loro, di un unico sistema malavitoso.
Alle ore 21.00 circa, del 3 settembre 1982, veniva segnalata da un anonimo una sparatoria con feriti nella via Isidoro Carini di Palermo. Il personale intervenuto constatava che, all’interno di un’autovettura A112, si trovavano due cadaveri, crivellati da proiettili, ben […]
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