Sulle tracce di una delle figure più affascinanti e (consumisticamente) celebrate della storia. “Duole ammetterlo, ma il 14 febbraio è entrato ormai da tempo nel calendario dei bisogni indotti, quello che alimenta le ricorrenze in funzione dei consumi. In questo senso, San Valentino non è diverso da Natale o dalla festa di San Giuseppe”. Ad affermarlo è padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi palermitana. Chissà che cosa ne avrebbe pensato Valentino da Terni, vescovo e martire cristiano che pagò con la vita il proprio credo. Una vita che gli fu risparmiata una prima volta, probabilmente in virtù della propria appartenenza a una famiglia patrizia.