Tentazioni filosofiche: i social network
Le contraddizioni del vivere umano sono sempre state molte ed è per questo motivo che ci sono le posizioni prese dai filosofi per criticare, osservare e analizzare il reale. Nella nostra epoca, in particolare, il fenomeno dei social network è un orizzonte singolare di formazione morale per l’uomo: ci sono delle piattaforme in cui è possibile comunicare con amici, parenti, conoscenti, più o meno lontani. Di che forma di contatto si tratta? In genere, è sempre bene vedere ogni fenomeno per cosa è in sé e possiamo aggiungere serenamente che i social permettono uno status di confronto che in passato non esisteva. Quindi, va benissimo. Il problema sopraggiunge se entra in gioco il fattore dipendenza. Stando troppo connessi sui social, si rischia di perdere il contatto reale con il mondo e con le persone, da cui è sempre preferibile partire per imparare. La vita è formata da piccole sfumature di senso e il social ci spiega questo significato, ma può succedere che non si è pronti per coglierlo. Dipende molto dall’Io: elemento centrale di ogni indagine filosofica è il rapporto tra il sé e l’altro, dalla notte dei tempi. Se diamo la precedenza a un fenomeno per cui ci si dimentica di guardare il cielo e stupirsi della forma delle nuvole, allora sorge un problema. La vita vera è nel mondo, poi in tutti i contorni. E’ meglio vivere che cercare di vivere al massimo. E allora impariamo dai social, che ci servono per entrare di diritto nel mondo, non per estraniarci da esso.
Come ha fatto Ulisse a ritornare nella sua amata Itaca?
L’eroe greco ha attraversato territori pericolosi e pieni di pericoli, guidato dalla sua sete di conoscenza delle cose del mondo. Senza quella curiosità, tipica del filosofo, probabilmente Ulisse non ce l’avrebbe fatta. E’ vero che la dea della saggezza fa il tifo per lui durante tutto il viaggio, ma è Ulisse che, nella pratica della vita vera, va avanti e affronta le insidie. Se perdiamo di vista il rapporto che Ulisse si crea con il mondo, allora facilmente possiamo essere divorati da Polifemo o da Scilla e Cariddi. Tutto risiede nella nostra capacità di ragionare ed emozionarci perché l’uomo è da sempre stato questo. “Due cose devono destare massimamente la mia attenzione, il cielo stellato sopra di me e la morale dentro di me” diceva Kant. Parole come queste sono attualissime e ci aiutano a vedere il sentiero da seguire per vivere bene, sognando solo nuove positività.