Doctor Who: dal 1963 un “Time Lord” viaggia sui nostri schermi
Doctor Who è una serie televisiva britannica di fantascienza prodotta dalla BBC che narra le vicende di un alieno che viaggia nel tempo e nello spazio. Nonostante i suoi 55 anni di programmazione (continuativa dal 1963 al 1989 e ripresa nel 2005) la serie ha sempre avuto ottimi ascolti, ma solo negli ultimi anni ha iniziato a prendere piede tra un pubblico più vasto.
Il Dottore è un Signore del Tempo, una razza simile a quella umana, ma evolutasi sia al livello morale che nel campo della scienza. La presenza sul loro pianeta d’origine, Gallifrey, di un vortice del tempo ha permesso loro una mutazione della struttura fisica e l’accumulo di energia di rigenerazione, che permette un ciclo rigenerativo, poi divenuto un fattore genetico. Il cambio di vari attori nel ruolo di protagonista ha permesso alla serie la sua longevità, ma anche la capacità di presentarsi sempre innovativa, affrontando questioni sociali dal punto di vista di un alieno che ha superato alcune categorie e stereotipi ancora forti nella nostra società.
Qui ci si focalizzerà su tre tematiche che più vengono affrontate nella serie: il concetto di gender, il razzismo, una critica alla società capitalista.
Per quanto riguarda il concetto di gender nelle ultime stagioni viene ripresa più volte, i signori del tempo o signore del tempo, nelle loro fasi rigenerative possono più o meno scegliere i cambiamenti più grossolani, infatti il processo molto spesso non è governato da loro, ciò include anche la possibilità di modificare il sesso. Infatti l’ultima incarnazione del Doctor di Gallifrey ha preso per la prima volta le sembianze di una donna, interpretata da Jodie Whittaker. Tale rottura verso uno spazio eteronormativo è sempre stato uno dei caposaldi della serie, posto con evidenza attraverso alcuni personaggi dichiaratamente omosessuali (Bill Potts) o bisessuali (Jack Harkness). Nella decima stagione (serie moderna) il tema viene affrontato in maniera diretta in un dialogo tra il Dottore e Bill nella puntata World Enough and Time:
“ – So, the Time Lords bit flexible on that man-woman things, then, yeah?
– We are the most civilised in the universe, we’re billions of years beyond your pretty humans obsession with gender and its associated stereotypes ”
Anche il tema del razzismo viene ad essere un argomento principale, affrontato costantemente lungo tutto l’arco narrativo di ogni stagione: il Dottore si muove in universo fantascientifico dove esiste il concetto di razza, ma la sua natura e la sua esperienza gli fa porre con molta forza un concetto basilare: ogni forma di vita è meravigliosa. Una caratteristica costante di ogni rigenerazione è quella di rimanere affascinati per ogni traccia di vita nuova, anche se questa può rivelarsi un nemico da combattere. Il tema è stato recentemente affrontato con molta enfasi nella terza puntata dell’undicesima stagione dedicata a Rosa Parks (Rosa).
Per quanto riguarda la critica al capitalismo, nasce sotto vari aspetti ma principalmente legati ad un fattore di natura etica e non solo in senso economico. La sete di ricchezza viene a far uscire l’arroganza del ceto borghese avendo come principale risultato l’annullamento della libertà umana.
Lo vediamo in numerosi episodi nella serie moderna: Dalek (prima stagione); Partners in Crime, Planet of the Ood (quarta stagione); The Hungry Earth (quinta stagione); The Rebel Flesh – The Almost People (sesta stagione); A Christmas Carol (episodio speciale).
Nella decima stagione vediamo un attenzione particolare su questa tematica: nella puntata Oxygen, il Dottore viene a trovarsi in una stazione spaziale dove anche l’aria viene governata dal profitto:
“The end point of capitalism. A bottom line where human life has no value at all. We’re fighting an algorithm. A spreadsheet”
Mentre in Thin Ice, ambientato nell’Inghilterra in pieno sviluppo industriale, il Dottore davanti ad un imprenditore che sfrutta una creatura aliena come fonte di arricchimento ricorda che:
“Human progress isn’t measured by industry. It’s measured by the value you place on a life. An unimportant life. A life without privilege. The boy who died on the river, that boy’s value is your value. That’s what defines an age. That’s what defines a species”
Viviamo in un periodo delicato, la crisi economica che soffriamo da diversi anni ha riportato ad una rinascita di attacchi di natura razzista e omofoba, ed è solo attraverso la conoscenza che possiamo porre un freno a questi attacchi. Anche una serie tv può insegnarci a riflettere.
Il Dottore è l’alieno che ci ricorda di essere umani.