Ultimo Tango a Parigi
“Con questo film volevamo rompere tutti i tabù” dice Bernardo Bertolucci al Bari International Film festival presentando il suo capolavoro “Ultimo Tango a Parigi”, cult movie detentore del record come più visto della storia del cinema italiano, in versione restaurata 4K a opera del CSC-Cineteca Nazionale. La pellicola sarà in proiezione a Palermo lunedì 21 Maggio, nell’ambito del Supercineclub, in lingua originale e sottotitolato, presso il Cinema Rouge et Noir. In una Parigi del 1972 bagnata dalla luce di un perpetuo tramonto a opera di Vittorio Storaro prendono avvio le vite parallele di Paul, quarantacinquenne, malinconico, sarcastico, appena vedovo e di Jean, ventenne, sensuale e innocente musa di Tom, sognatore, aspirante regista. I due, interpretati da Marlon Brando e da Maria Schneider intrecciano una relazione quasi per caso e si amano di un amore totale in bilico tra ossessione erotica e un vuoto esistenziale feroce. L’unica condizione posta è di tacersi tutto l’uno dell’altra nell’appartamento eletto a nido, persino il nome, per chiudere fuori il conformismo e la “merda che c’è là fuori”. Il film, che non ha avuto vita facile perché sequestrato nel 1974, condannato alla distruzione di tutte le copie nel 1976 per “eccessiva pansessualità”, riabilitato nel 1987 e finalmente distribuito, si interroga sull’insensatezza della condizione umana, sulla solitudine davanti alla morte e sulle istituzioni di una società estranea ed ostile. Lo fa attraverso il sesso che è solo per pochi momenti giocoso e disteso ma che spesso è cupo, doloroso. Non giungono risposte e le domande si affollano fino alla fine del film. La colonna sonora jazz di Gato Barbieri commetta e cementa una narrazione già di per sé fluida a opera di un montaggio perfetto di Franco Arcali. Oltre agli interrogativi sul senso Bertolucci si chiede cosa sia rimasto della nouvelle vague delle camere a mano e della ricerca di spontaneità e così Tom, interpretato non a caso dall’attore feticcio di Francois Truffaut, Jean Pierre Leaud, insegue Jean con la cinepresa in mano e le chiede di rivelarsi attraverso pensieri e memorie. Ultimo tango a Parigi è insomma un film indimenticabile che non risparmia niente allo spettatore offrendogli comunque sprazzi di bellezza accecante. Quando le luci in sala si accendono e le poltroncine riemergono dal buio, aleggia ancora nell’aria quo vadis, baby?