Una Marina di libri, secondo evento in presenza con il mondo della carta stampata
Dopo La via dei librai torna l’appuntamento all’Orto botanico. Perché il libro va sfogliato, commentato, discusso
Una marina di libri, edizione 2020: voglio fortissimamente, voglio ritornare alla normalità.
Questa è l’essenza del messaggio che gli organizzatori dell’importante evento – che si svolge all’interno dell’Orto botanico – mandano non solo a Palermo: ma anche a tutti coloro che amano il libro e che… vogliono fortissimamente un rapporto fisico con la carta stampata e il mondo di cui fa parte.
Il percorso – quello in presenza, seppure con le limitazioni che il periodo impone – è stato aperto dalla manifestazione, apparentemente parallela: La via dei librai, che si è svolta poche settimane fa nella parte alta del Cassaro.
Eventi “su strada” che seguono al concomitante tentativo di organizzare un’alternativa telematica.
Cioè il trasferimento sulla rete del complesso reticolo relazionale che lega l’articolato mondo dei produttori dell’oggetto libro – editori, stampatori – al “multiforme ingegno” dei lettori destinatari per elezione del messaggio che nasce nella testa, nell’immaginazione e nella sensibilità dell’autore.
Migliaia di utenti hanno partecipato agli eventi organizzati sulla piazza virtuale. Ma il messaggio che hanno mandato con i loro comportamenti è inequivocabile: interessati, coinvolti, stimolati dal dibattito ma poco propensi ad acquistare sulla rete l’oggetto libro.
Il segnale della difficoltà del rapporto tra libro e acquirente finale ce lo hanno dato i librai, gli unici che hanno realmente il polso della realtà. Il lettore, in linea di massima, sente la necessità di avere un rapporto “fisico” con la pagina stampata; la necessità di guardare, toccare, leggere alcune pagine, discuterne con la persona chi l’accompagna o ascoltare i consigli che il suo interlocutore principale nella libreria gli dà. Ecco che, quando le condizioni ambientali e di sicurezza lo hanno permesso, sono riprese le presentazioni e i dibattiti con gli autori.
Le due manifestazioni in questione affondano le loro radici in altrettanti humus differenti.
La via dei librai è legata al tentativo di rilanciare il Cassaro alto, portando sulla strada i librai e le case editrici in un contesto volto a dare nuova vita all’asse viario. Valorizzando la scelta di pedonalizzarlo e di dare la possibilità ai turisti e ai palermitani di potere gustare il piacere non solo di sfogliare le novità editoriali, ma anche quello di frugare tra le bancarelle che propongono testi di seconda mano o di antiquariato.
Una marina di libri nasce in un contesto diverso, animato dalla presenza di editori indipendenti come Navarra o Sellerio: convinti che l’editoria siciliana dovesse uscire dal suo bozzolo e confrontarsi con il mercato, dando spazio a nuovi autori che potessero interpretare in modo compiuto un percorso culturale articolato che ha come punti di riferimento Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino o Andrea Camilleri. Un percorso che è stato costruito anche con l’apporto dell’ateneo palermitano.
Per questa edizione, un braccialetto di diverso colore ci sarà messo al polso per contingentare la presenza all’interno dell’Orto botanico per un periodo non superiore a due ore, e seguendo un percorso obbligato.
Le presentazioni saranno profondamente modificate, sia dai tempi contingentati dei visitatori che dalle misure di sicurezza (che obbligheranno a ridurre il numero delle iniziative e la presenza in loco). Molti stanno organizzando con le immancabili dirette Facebook ma, come abbiamo già visto non hanno il fascino della presentazione dal vivo.
L’identità di Clio dedica uno speciale a questo appuntamento con il mondo del libro, dando voce ai protagonisti ma anche raccontando i percorsi e le diramazioni della nostra casa editrice.
Con un punto fermo tra mille incertezze. motto, in questa edizione di Una marina di libri, è in ogni caso: voglio fortissimamente, voglio ritornare alla normalità.