Il piano vaccini del governo Draghi tra ritardi e incongruenze
L’Italia, per ridurre l’impatto della pandemia da Covid-19, lo scorso anno ha cominciato le trattative con le aziende farmaceutiche che hanno prodotto i vaccini, dando così vita a un piano vaccinale.
Il ruolo di Draghi nello sviluppo del piano vaccinale
Con la presidenza Draghi – e l’avvicendamento nel ruolo di commissario straordinario per l’emergenza tra Domenico Arcuri e il generale Francesco Paolo Figliuolo – era stato auspicato un cambio di passo, che tuttavia non si è ancora del tutto concretizzato.
Le cause di un tale rallentamento sono plurime: fra tutte il ritardo delle forniture, a cui si è aggiunta una certa diffidenza in seguito a sporadici casi di decesso in seguito alla somministrazione del vaccino AstraZeneca (Vaxzevria).
La situazione vaccinale attuale
La campagna vaccinale, nell’ultimo mese, sembra stia avendo quel cambio di passo auspicato dal governo Draghi e dal commissario Figliuolo per il Paese.
Attraverso un’analisi dei dati, forniti dal ministero della Salute, è possibile vedere come vi sia un’attenzione particolare agli anziani, la categoria più fragile e a rischio di ospedalizzazione in caso di contagio. L’81,21% degli over 80 e il 45,19% della fascia tra i 70-79 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre un over 80 su due (il 53,82%) ha ricevuto anche la seconda dose di richiamo. Ormai quasi tutti gli ospiti delle Rsa (il 94,93%) hanno avuto almeno una dose.
Il generale Figliuolo ha assicurato la fornitura tra il 27 di aprile e il 5 di maggio, con lo scopo di arrivare a 504 somministrazioni giornaliere, senza tralasciare i fragili, dando direttive specifiche regione per regione.
I vaccini Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, Vaxzevria e la loro efficacia
Nel corso della campagna vaccinale attivata dal governo italiano, si sono sentiti i nomi di diversi vaccini come Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, Vaxzevria. Ovviamente questi sono i nomi dei vaccini approvati dall’Ema (European Medicines Agency, Agenzia Europea per i Medicinali) e dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), ma vi sono altri sieri che sono presenti in commercio come il cinese Sinovac e il russo Sputnik.
Quest’ultimo, elogiato per efficacia dalla rivista scientifica Lancet, è stato somministrato maggiormente con grandi risultati: soprattutto in alcune zone dell’Europa come l’Ungheria di Orbán e il piccolo stato della Repubblica San Marino, che ne ha fatto uso in seguito ai ritardi nelle forniture da parte dell’Italia.
Tra i vaccini anticovid si attende con trepidazione il siero dell’azienda di Castel Romano, ReiThera, basato sulla tecnologia proprietaria dell’adenovirus isolato dal gorilla, giunto in fase 2-3, che arriverà alla fine dell’estate. Attualmente tra i sieri più richiesti vi sono Pfizer, vaccino prodotto dalla casa farmaceutica americana Pfizer BioNTech, e Moderna, vaccino della Moderna Biotech, che agiscono tramite il cosiddetto Rna messaggero.
I prossimi step del piano vaccinale in Italia
Nella classifica mondiale per le dosi somministrate, l’Italia si trova attualmente al ventiduesimo posto. Non una gran figura nell’ultimo rapporto Ecdc-Ue sulle vaccinazioni dopo 15 settimane di campagna ufficiale.
In testa ci sono Paesi come Ungheria (che ha disposizione anche lo Sputnik) con il 40,4% di vaccinati e Malta che ha il 38,8% della popolazione vaccinata. Certo è che le dimensioni dell’isola sono ridotte, ma avendo solo dosi ordinate all’Unione Europea, è stato il Paese che meglio si è organizzato, allestendo per tempo centinaia di centri di vaccinazione.
Tuttavia il commissario Figliuolo si è detto fiducioso sull’incremento degli approvvigionamenti, e di conseguenza delle somministrazioni, tra la fine di aprile e l’inizio maggio. Secondo una stima aggiornata dal governo il 23 marzo del 2021, le dosi che spetteranno all’Italia saranno del 13,46%, sulla base degli acquisti effettuati dall’Ue, in relazione alla popolazione.
La disponibilità dei vaccini nel prossimo trimestre sarà maggiore, considerando l’immissione in commercio di Johnson & Johnson e Curevac e dal primo trimestre del 2022 del siero prodotto da Sanofi/GSK. Certo è che si prospetta ancora una strada in salita per la campagna vaccinale del generale Figliuolo.