Verdure Spontanee
Verdure Spontanee. Dai semplici dell’aromateria ai principi attivi della farmacia
Delle virtù salutari delle verdure spontanee della Sicilia si è parlato diffusamente lunedì 6 dicembre all’Orto Botanico in un webinar organizzato dall’Università degli studi di Palermo in collaborazione con la casa editrice Unipapress e Riccobono S.p.a, azienda leader in Sicilia dal 1875 nella distribuzione dei farmaci.
Il seminario “Verdure Spontanee. Dai semplici dell’aromateria ai principi attivi della farmacia”, che ha coinvolto dal vivo una cinquantina di esponenti del settore e mille farmacisti collegati su Zoom era incentrato sulla presentazione del libro “Verdure Spontanee” scritto dal botanico Rosario Schicchi e dalla ricercatrice di Unipa Anna Geraci ed edito da Unipapress. “Un libro importante che parla di piante e di salute – ha detto il rettore di Unipa, Massimo Midiri – che si ricollega al ruolo del farmacista di oggi che era lo speziale di ieri. E tutti noi siamo consapevoli come questo ruolo oggi sia importante oggi. Io sono un medico e non posso dimenticare il ruolo svolto dai farmacisti in tempo di pandemia. Molte vittime del covid erano proprio farmacisti”. Erbe salutari, dunque. “Le erbe spontanee da sempre e prima ancora della nascita dell’agricoltura sono state, e in molti Paesi sono ancora, le compagne di viaggio dell’alimentazione umana e della stessa salute dell’uomo – ha detto Paolo Inglese, direttore del Sistema museale di ateneo e della collana editoriale Naturalia. – Quando eravamo studenti ci insegnavano la lotta alle erbe infestanti, oggi sappiamo che molte di esse sono invece utilissime e non solo per l’alimentazione, ma anche per l’equilibrio e la salute dei nostri terreni”. Quattrocento pagine, un’elegante veste editoriale, foto a tutta pagina, il libro si offre a una platea di specialisti ma anche semplici curiosi. Le piante sono descritte scientificamente in schede ma il linguaggio è accessibile a tutti. In chiusura, anche ricette che impiegano le verdure, una felice sintesi fra i ricettari dei nostri avi e i moderni capricci di celebrati chef isolani. “Siamo quello che mangiamo – dice Rosario Schicchi, direttore dell’Orto botanico e autore del testo – il mangiar bene fa parte della nostra efficienza e contribuisce al 50% della nostra salute, mentre il 30% viene dai nostri geni- Oggi sappiamo che perfino Federico II, lo stupor mundi, era attento al consumo di verdure. Aveva una dieta iperproteica ma mangiava anche cicoria, finocchietto, borragine, caccialepre e cereali. Le verdure contengono molta acqua e antiossidanti, fibre, vitamine e sali minerali.” Ma nello specifico cosa contengonole verdure? Anna Geraci, coautrice del libro cita le cavolacee: “Contengono polifenoli, glucosinolati che sono composti contenenti zolfo. In Italia contiamo 354 specie di cavolacee di cui 77 sono edibili e una brassica siciliana è stata incrociata dagli inglesi per rafforzare il potere antiossidante delle cavolacee inglesi. Poi ci sono erbe curiose l’erba dei cantori che si usa contro la afonia”.
“Esistono delle salvie la cui sperimentazione ha portato al successola cura contro alcuni melanomi – ha detto il docente di chimica Maurizio Bruno. . E il comune rosmarino combatte il diabete, mentre gli olii dei semi di frassino si possono impiegare contro il tumore al polmone”.
“Questo libro ha un aspetto rivoluzionario – ha affermato il botanico di Unipa Riccardo Guarino – perché sposa lo sviluppo di conoscenza basata sui luoghi. Luoghi che ci possono dare ricchezza. Oggi cerchiamo gli integratori ma la natura è in grado di soddisfare le nostre richieste”. Belle, buone e non sempre a portata di mano le verdure spontanee. Ma il libro apporta conoscenza, dunque notizie per il reperimento delle piante. “Peccato che il reperimento di esse sia vincolato alla logistica – dice Carmelo Riccobono – un tema che vale anche per la distribuzione del farmaco o anche qualsiasi altra merce e che si deve conciliare con il contenimento degli sprechi energetici”.
Al webinar hanno preso parte anche Maurizio Pace, segretario della Federazione ordine farmacisti italiani, Roberto Tobia, segretario Federfarma, Mario Bilardo presidente federazione ordine farmacisti Sicilia e Gioacchino Nicolosi, presidente Federfarma Sicilia.
Unipapress Ufficio stampa